sabato 26 dicembre 2009

Parliamo di LIU XIAOBO



Dopo gli articoli di questi giorni pubblicati da "Repubblica" e da il "Corriere della sera" sulle proteste e sul dissenso in Cina, nei quali si è parlato molto di Liu Xiaobo, un nome che molti non hanno mai sentito menzionare, sono andato anche io a informarmi sulla storia di questa figura carismatica e, ne è uscito un profilo a dir poco coraggioso, una persona qualunque che si oppone ad una delle ex dittature più repressive del '900.

Liu Xiaobo è un critico intellettuale ed attivista per i DIRITTI UMANI ed è stato presidente del PEN (una associazione mondiale di scrittori nata per promuovere la pace e la fratellanza) dal 2003.
Dal 2008 Liu è in carcere per aver partecipato al CHARTER 08, un manifesto firmato da 303 intellettuali cinesi per promuovere riforme e democratizzazione in Cina.
Ieri 25 dicembre Liu è stato condannato ad 11 anni di prigione per "istigazione a sovvertire i poteri dello stato".

Liu cominciò la sua attività nel 1989 quando , da giovane professore di letteratura, aderì al movimento democratico degli studenti in piazza Tiananmen.

L'accusa che lo condanna oggi è basata su articoli di alcuni siti web stranieri e sul fatto (che incide pesantemente ) che Liu è uno dei primi firmatari del CHARTER 08, che come ho detto prima è un documento che critica il partito comunista e chiede l'instaurazione di una democrazia.

L'agenzia cinese ufficiale per quanto riguarda la diffusione di informazioni (Nuova Cina) ha divulgato uno spaccio di poche righe dove si sottolinea il fatto che il processo "è stato aperto al pubblico" ed il tribunale " ha seguito strettamente le procedure".

Gli USA comunque chiedono la scarcerazione di Xiaobo in quanto ritengono che il processo sia stato eseguito con standard al di sotto degli standard riconosciuti a livello
internazionale

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