martedì 1 dicembre 2009
Le vite degli altri
Le vite degli altri, film di Florian Henckel Von Dennersmark.
Una sceneggiatura avvincente ed un cast degno del compito, uno sfondo storico tristemente reale, che ci riporta alla memoria la Storia, o meglio, la Cronaca, 20 anni fa precisi cadeva il muro di Berlino e con questo tutto il regime socialista.
Le vite degli altri si presenta da subito come un film drammatico che non lascia spazio alla gioia, difatti non si smentisce, non c'è posto per la felicità in quel clima di terrore, controllo e tragicità.
Commozione e attimi di suspense, mescolati ad una tragica ironia, sono parte integrante, se non addirittura costituente del film; è proprio l'intreccio di queste variabili che rende lo svolgersi del film assolutamente coinvolgente ed appassionante.
I personaggi se presentano con un profilo netto già da subito, il buono e rivoluzionario, lo scrittore e protagonista Sebastian Koch; ed il cattivo, il poliziotto della Stasi, Ulrich Muhe.
Il film ha un finale abbastanza scontato, con il poliziotto, ormai impiegato delle poste che vede l'immagine dello scrittore otmai famoso in una libreria.
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