Finalmente, dopo aver seguito per anni un'immaginaria linea retta che non cambia mai direzione, la giuria del World Press Photo, prestigioso premio internazionale di fotografia per la stampa, ha decretato vincitore un italiano, Pietro Masturzo, fotografo freelance autore di una fotografia non di tipo acrobatico, scenica e violentemente emotiva come potrebbe essere quella di una guerra o di accoltellamenti vari, ma uno scatto che cattura l'attenzione senza aver bisogno di scioccare, un immagine che può essere interrogata oltre la sua prima occhiata; senza crudeltà racconta molto della vita di Teheran durante le rivolte dell'estate 2009, cioè quando venne eletto, secondo molti in modo non consono con le leggi, Mahmud Ahmadinejad, leader conservatore.
Masturzo, con il suo reportage sui tetti di Teheran ha colto ciò che solo un fotografo esperto riesce a vedere, la vita della città, con le sue inquietudini , le sue rivolte, la sua bellezza ripresa dai tetti delle case, posti dove l'esercito non ti vede, la religione non arriva, li ti puoi costruire un mondo proprio. Una donna che urla, dei ragazzi che fumano, questa è la vita di Teheran, non esistono solo le rivolte ed il fondamentalismo.
La fotografia in questione è quindi degna di essere premiata con il primo posto nella graduatoria del world Press Photo; un monito per farci vedere che anche in Italia abbiamo bravi fotografi e che la fotografia non stà morendo.
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